IL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Il Parco dei Castelli Romani è stato istituito con la Legge regionale 2/1984 allo scopo di tutelare l’integrità delle caratteristiche naturali e culturali dei quindici paesi (Albano Laziale, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Genzano di Roma, Grottaferrata, Lanuvio, Lariano, Marino, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Nemi, Rocca di Papa, Rocca Priora, Velletri) che occupano l’antico Vulcano Laziale.
Il parco è un Ente della Regione Lazio. È organizzato con vari organi istituzionali: Presidente, Consiglio direttivo, Comunità del parco, Collegio dei Revisori dei conti. L’organizzazione è affidata a un Direttore Generale che coordina l’attività dei diversi uffici e dei Guardiaparco.

FLORA

Altresì l’istituzione del Parco ha comportato una maggiore tutela floristica: i boschi di Castagno che ricoprono parte importante del territorio sono sottoposti a controlli continui e periodici che impediscono tagli indiscriminati. Sono fondamentali per il mantenimento degli equilibri dell’ecosistema la tutela delle acque dei bacini lacustri e il servizio antincendio: altre due mansioni che i vari servizi dell’Ente sono deputati a svolgere.
Sempre nell’ambito della tutela della biodiversità è importante sottolineare l’importanza del sostegno all’agricoltura del territorio, azione che permette la difesa di colture altrimenti destinate inesorabilmente a scomparire di fronte alle logiche del mercato. Il Parco dei Castelli Romani interpreta inoltre un importante ruolo nella tutela paesaggistica e nel controllo dello sviluppo urbanistico territoriale.

FAUNA

Dopo l’istituzione del Parco, grazie anche al conseguente controllo e monitoraggio del territorio, sono stati visti esemplari di specie che si credevano ormai non più rintracciabili nel territorio. Il tasso, la martora, il falco pellegrino, la salamandrina dagli occhiali (salamandrina terdigitata), l’istrice fino ad arrivare al lupo avvistato ormai stabilmente.

STRUTTURE RICETTIVE

Il parco è sempre visitabile in quanto si tratta di un territorio senza alcuna barriera, esteso per circa 15.000 ettari. Non esistono quindi né orari, né limitazioni, se non quelle relative all’accesso delle proprietà private, o delle aree archeologiche gestite dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Il Parco organizza visite, escursioni in programmi stagionali che consentono di apprezzare al meglio il territorio dei Castelli Romani. Le attività sono molteplici e diversificate: sono descritte nel sito internet.
Per quanto riguarda le visite, viene proposto un programma stagionale di visite guidate. Si va dal trekking, alle passeggiate in bicicletta, su strada o su sterrate, agli itinerari a cavallo, alle letture poetiche, il tutto all’insegna di una cultura onnicomprensiva che ha la sua ragion d’essere nella miscela degli ambiti, nella contaminazione dei linguaggi. Esistono itinerari geologici, floristici, gastronomici. Per le scuole è possibile richiedere la presenza del personale dell’Ente che può documentare le caratteristiche del Parco direttamente in classe. Gli studenti, e anche i bambini più piccoli, possono vivere un’esperienza a contatto con la natura, toccando animali e piante, sentendo odori e profumi, facendo – loro in prima persona – formaggi e ricotta.

IL PARCO DI VILLA TORLONIA

Il parco comunale di Villa Torlonia, a cui si accede attraverso le grandiose rampe di scale in peperino realizzate sotto il pontificato di Innocenzo XIII (1721-1724), rappresenta, tra quelli delle Ville Tuscolane, il più interessante per estensione e bellezze naturalistiche. La cornice vegetale assurge ad un ruolo di primo piano rispetto all’impianto della villa, posta perifericamente rispetto al parco.
Il giardino si caratterizza su due livelli. Il terrazzamento superiore, che segue il
declivio naturale del terreno, presenta, tra fitti boschi di elce, la peschiera superiore da cui si riversa l’acqua nel bacino del livello inferiore. Probabilmente, durante la proprietà della famiglia Conti, furono realizzate quattro rampe incrociate destinate a diluire in modo funzionale e simmetrico il dislivello naturale della collina.
Quello inferiore, racchiuso entro la balaustra di Flaminio Ponzio, è suddiviso in grandi riquadri contenuti da piante di alto fusto ed è trattato a giardino all’italiana. E’ caratterizzato dalla bella Fontana del candeliere a quattro tazze di Flaminio Ponzio e dal Teatro delle acque del Maderno, con ampio bacino centrale, raggiungibile attraverso una cavea teatrale ed addossato ad un lungo muro di contenimento con ventidue nicchie decorate da mascheroni.

Fonte: Sito del Comune di Frascati

PARCO DELL’OMBRELLINO

Il parco, oggi pubblico, era parte del giardino di Villa Lancellotti. E’ caratterizzato dal monumentale ingresso ad esedra realizzato nel 1877 da Federico Pistrucci, sormontato da una nicchia con la statua di Telogono, figlio di Ulisse e fondatore di Tuscolo e dallo stemma Lancellotti che campeggia sulla sommità. Il nome del parco deriva da una statua rappresentante un putto con l’ombrellino, collocata al centro della fontana al posto di un’antica scultura di Ercole. La graziosa fontana, circondata da cinque recipienti di epoca romana e la natura circostante contribuiscono a rendere questo parco ancora più affascinate.
Nei pressi di un’antica vasca, utilizzata come lavatoio fino a 20 anni fa, sorge la Biblioteca di Casa Pia. Questo edificio fu inaugurata nel 1997 grazie al fondo di libri per ragazzi donato dalla famiglia di Maria Pia Gratton ricercatrice scomparsa tragicamente nel 1995.

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